Lo scorso 22 settembre il team transnazionale OPERA (Oscillation Project with Emulsion-Tracking Apparatus) pubblica su arXiv i risultati di un esperimento che ha misurato la velocitá di un fascio di neutrini tra il CERN di Ginevra e i laboratori del Gran Sasso. Secondo gli studiosi, i neutrini avrebbero raggiunto il detector del Gran Sasso 60 nanosecondi in anticipo rispetto al previsto, superando la velocitá della luce. Se confermati, questi risultati avrebbero un profondo impatto sulla Fisica moderna, in quanto metterebbero in discussione la teoria della relativitá formulata da Einstein.
Tutto chiaro, no? |
La stampa italiana reagisce a questo annuncio con la sobrietá che la contraddistingue.
Riassumendo, un gruppo di inassumibili precari italiani armati di neutrini mutanti avrebbe ha messo in discussione messo in crisi battuto fatto un culo cosí a quello stronzo di Einstein. Il mirabolante successo tricolore é accompagnato da sontuosi festeggiamenti coordinati dal Fisico di corte (giá responsabile di un'indecente sneak preview sulla scoperta) e dalla realizzazione di improbabili infrastrutture a tempo di record.
Nel frattempo, tra i nostri nemici stranieri monta l'invidia anti-italiana. Come esempi rappresentativi della stampa politicizzata, comunista e giustizialista, ho scelto arbitrariamente Science e Nature, tanto per compiacere i fanatici della bibliometria.
Science ad esempio mette subito in chiaro nel titolo che il risultato in questione arriva da un unico esperimento e organizza quindi una live chat con esperti per discutere l'annuncio della scoperta (per la cronaca, uno degli argomenti riguardava la metodologia scelta dal team OPERA per eseguire le misure). Nature parte con un po' di trionfalismo in piú ma aggiusta rapidamente il tiro con un secondo articolo in cui afferma che la maggioranza dei fisici sospetta che un errore sistematico sia alla base del sorprendente risultato di OPERA ("Physicists, for the most part, suspect that an unknown systematic error lies behind OPERA's startling result").
Uno degli aspetti fondamentali di questa vicenda é che i risultati in questione sono statiannunciati da Zichichi pubblicati su un preprint server, ovvero in una forma preliminare non sottoposta a peer review (valutazione anonima del lavoro da parte di altri scienziati, requisito essenziale per la pubblicazione definitiva in riviste scientifiche). Il 28 settembre, il Dr. Carlo Contaldi (Imperial College, Londra) mette pubblicamente in discussione i risultati di OPERA (in particolare la modalitá di sincronizzazione degli orologi tra Ginevra e il Gran Sasso), il tutto nuovamente su arXiv. Il 17 ottobre, il team ICARUS (che comprende anche Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica 1984 e nemico giurato di Zichichi) descrive, sempre su arXiv, un altro esperimento (ironia della sorte) effettuato tra il CERN e il Gran Sasso, in contraddizione con i risultati di OPERA, sebbene in maniera indiretta. Il 21 ottobre, ScienceInsider riporta che il team OPERA ha deciso di posticipare di un mese la pubblicazione in forma definitiva dei risultati (quindi dopo peer review) perché vuole eseguire ulteriori esperimenti.
Bene. Oppure no, nel senso che personalmente mi dispiace per la vicenda. Secondo me, il team OPERA forse ha peccato di eccessivo entusiasmo e alla fine della fiera non ci ha fatto una grande figura (grazie anche alla complicitá del sommo Antonino). Detto questo, é ingiusto accanirsi sugli scienziati, dopo tutto hanno ottenuto dei dati e li hanno pubblicati su un preprint server, la comunitá scientifica ne ha discusso apertamente e la storia si concluderá una volta stabilitá la possibilitá o l'impossibilitá di replicare la misura. In altre parole, gli scienziati si sono comportati da scienziati. Meno edificante invece appare la condotta di alcune tra le principali testate italiane. Dopo l'enorme risalto inizialmente dato alla vicenda, Corriere, Repubblica e Giornale non hanno dimostrato un simile interesse per questi ultimi eventi. Ad esempio, Corriere.it non ci dice niente sui neutrini per tutto il mese di Ottobre, fatta eccezione per le eroiche gesta di Massimo Zennaro (quello del tunnel). Allo stesso modo, il sito del Giornale non partorisce neanche un articolo sul fatto che la scoperta piú [aggettivo_lusinghiero] dai tempi di Galileo forse é sbagliata. Una raffinata analisi di quanto accaduto viene invece offerta da Repubblica.it: benché ferito, il buon Albert si é risollevato e ha riempito di botte i mutanti, infrangendo i sogni dei precari italiani di cui sopra.
Nel frattempo, tra i nostri nemici stranieri monta l'invidia anti-italiana. Come esempi rappresentativi della stampa politicizzata, comunista e giustizialista, ho scelto arbitrariamente Science e Nature, tanto per compiacere i fanatici della bibliometria.
Science ad esempio mette subito in chiaro nel titolo che il risultato in questione arriva da un unico esperimento e organizza quindi una live chat con esperti per discutere l'annuncio della scoperta (per la cronaca, uno degli argomenti riguardava la metodologia scelta dal team OPERA per eseguire le misure). Nature parte con un po' di trionfalismo in piú ma aggiusta rapidamente il tiro con un secondo articolo in cui afferma che la maggioranza dei fisici sospetta che un errore sistematico sia alla base del sorprendente risultato di OPERA ("Physicists, for the most part, suspect that an unknown systematic error lies behind OPERA's startling result").
Uno degli aspetti fondamentali di questa vicenda é che i risultati in questione sono stati
Bene. Oppure no, nel senso che personalmente mi dispiace per la vicenda. Secondo me, il team OPERA forse ha peccato di eccessivo entusiasmo e alla fine della fiera non ci ha fatto una grande figura (grazie anche alla complicitá del sommo Antonino). Detto questo, é ingiusto accanirsi sugli scienziati, dopo tutto hanno ottenuto dei dati e li hanno pubblicati su un preprint server, la comunitá scientifica ne ha discusso apertamente e la storia si concluderá una volta stabilitá la possibilitá o l'impossibilitá di replicare la misura. In altre parole, gli scienziati si sono comportati da scienziati. Meno edificante invece appare la condotta di alcune tra le principali testate italiane. Dopo l'enorme risalto inizialmente dato alla vicenda, Corriere, Repubblica e Giornale non hanno dimostrato un simile interesse per questi ultimi eventi. Ad esempio, Corriere.it non ci dice niente sui neutrini per tutto il mese di Ottobre, fatta eccezione per le eroiche gesta di Massimo Zennaro (quello del tunnel). Allo stesso modo, il sito del Giornale non partorisce neanche un articolo sul fatto che la scoperta piú [aggettivo_lusinghiero] dai tempi di Galileo forse é sbagliata. Una raffinata analisi di quanto accaduto viene invece offerta da Repubblica.it: benché ferito, il buon Albert si é risollevato e ha riempito di botte i mutanti, infrangendo i sogni dei precari italiani di cui sopra.
Nel frattempo, Nature dedica molta attenzione alla possibile confutazione del risultato di OPERA, sottolineando come il raggiungimento di un accordo all'interno della comunitá scientifica potrebbe ancora richiedere anni di lavoro.
L'edizione cartacea di Science, invece, (News of the Week, 28 ottobre) si domanda se i neutrini superveloci non siano stati annunciati troppo presto. Il trafiletto che descrive le ragioni per la posticipazione della data di pubblicazione é impreziosito dall'opinione di un accademico Inglese.
"Se l'esperimento del CERN é corretto e i neutrini hanno superato la velocitá della luce, mangeró i miei boxer in diretta televisiva." Jim Al-Khalili, professore di fisica alla University of Surrey. |
Chiudo con Zichichi, il quale ha appena concluso i lavori di un simposio scientifico sulla fisica subnucleare, da lui organizzato presso la Pontificia Accademia delle Scienze. I valori fondanti di questo prestigioso istituto sono cosí riassunti sulla loro homepage. Un capolavoro di laicitá.
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